Si è svolto il 9 febbraio un incontro in modalità on line tra sindacati e Amministrazione per individuare soluzioni riguardo alla mobilità interregionale dei dirigenti scolastici che prestano servizio fuori della regione di residenza. L’incontro era stato chiesto dalla CISL Scuola insieme a FLC CGIL, SNALS Confsal e UIL Scuola Rua, anche a seguito della pubblicazione degli emendamenti al provvedimento di conversione del Milleproroghe che intervengono sul tema.
Ripetutamente, negli anni precedenti, visto l’incredibile ritardo nell’apertura del tavolo contrattuale, su forte sollecitazione delle organizzazioni sindacali, norme di legge erano intervenute per consentire la mobilità interregionale dei dirigenti scolastici sul cento per cento dei posti vacanti e disponibili. Per la mobilità che verrà richiesta a giugno per il prossimo anno scolastico, la situazione tuttavia è resa particolarmente complessa, non solo per gli effetti del dimensionamento scolastico, ma anche per l’accantonamento di posti regionali per il concorso ordinario.Un emendamento depositato alla Camera nel contesto della conversione del Milleproroghe prevede infatti di destinare alla mobilità interregionale il 100 per cento dei posti vacanti e disponibili, fatto salvo però il contingente destinato al concorso. Questo sottrarrebbe alla mobilità addirittura l’intero contingente triennale del concorso.
Al termine di una fase di confronto anche con le forze parlamentari, la proposta che l’Amministrazione ha presentato per rispondere alle sollecitazioni delle organizzazioni sindacali è di adoperarsi per modificare l’emendamento originariamente previsto, introducendo la possibilità di utilizzare ai fini della mobilità anche il 50 per cento dei posti accantonati per il concorso. Questo nelle Regioni ove non fosse pubblicata in tempo utile la graduatoria. Questa quota verrebbe recuperata nei due anni successivi e destinata alle assunzioni, limitando pertanto in modo molto significativo il numero dei posti sui quali attivare la mobilità interregionale, ma comunque garantendo il rispetto dei contingenti messi a bando e la possibilità di una mobilità più ampia nel 2024/2025.
La CISL Scuola ha sempre richiesto che la mobilità interregionale fosse sulla totalità dei posti vacanti e disponibili. Le modifiche proposte dall’Amministrazione costituiscono un passo avanti, ma non soddisfano la richiesta di utilizzare il cento per cento dei posti, tanto più che i concorsi, nel momento in cui si dovrebbe attuare la mobilità, molto probabilmente non saranno giunti a compimento.
Nel corso dell’incontro la CISL Scuola ha fatto ulteriori proposte per ampliare comunque la percentuale indicata dall’Amministrazione, anche tenendo conto che il contingente del concorso è stato definito accantonando per i tre anni il 30 per cento per la mobilità interregionale, dunque sarebbe opportuno portare ad almeno 60 per cento la percentuale di posti utilizzabile a valere sul contingente del concorso quest’anno, essendo garantito il recupero proprio dall’accantonamento già effettuato nei due anni successivi del 30 per cento. Il rischio, paventato dall’Amministrazione, di non poter recuperare i posti destinati al concorso, sarebbe dunque nullo.
Il Ministero ha sostenuto che la scelta di ampliare ulteriormente la percentuale rimane comunque una responsabilità politica. La CISL Scuola continuerà sino alla votazione dell’emendamento l’interlocuzione con le forze parlamentari. Mentre sul tavolo contrattuale si continua a lavorare per smart working e forme di welfare che possano dare qualche sollievo a chi è fuori della propria regione e affronta costosi spostamenti per un pendolarismo spesso settimanale, durante l’incontro è stato evidenziato come sia necessario meglio definire criteri per la mobilità interregionale. Inoltre, è necessario che i posti disponibili siano pubblicati per tempo dagli Uffici Scolastici Regionali, che le procedure siano omogenee in tutte le regioni, che si proceda per scorrimento qualora i posti si liberino a causa di movimenti successivamente intervenuti. Occorre poi esplorare la possibilità di incarichi temporanei in altre regioni ove vi siano posti disponibili.