Il confronto con il Governo prolungatosi per diversi mesi ha portato, oltre agli importanti risultati sulla previdenza, che consentono di attenuare alcune rigidità della riforma Fornero, anche significative novità su lavoro, formazione e istruzione, ora recepite nella legge di bilancio per il 2018 (Legge 27 dicembre 2017, n. 20).
In questa fase, che registra ancora forti problemi occupazionali, soprattutto per i giovani e al Sud, con le nuove assunzioni per la gran parte a termine, e che mostra la necessità di processi di ristrutturazione per le imprese, nel confronto avevamo posto queste principali richieste:
- favorire il lavoro stabile;
- avviare e rafforzare le politiche attive, a partire dalla stabilizzazione degli operatori in esse occupati e dal rafforzamento dei centri per l’impiego;
- consolidare l’apprendistato duale;
- incentivare le imprese alla formazione sull’innovazione tecnologica;
- fornire maggiori e più efficaci strumenti per gestire le crisi aziendali, allargando, anche in via transitoria, la durata~e~le modalità di utilizzo degli ammortizzatori sociali nelle aree di crisi e promuovendo le politiche attive anche per i lavoratori in cassa integrazione straordinaria;
- modificare alcuni vincoli del Fondo di Integrazione Salariale per renderlo maggiormente fruibile e per dare certezze di pagamento delle prestazioni ai lavoratori coinvolti;
- riequilibrare i costi della cassa integrazione e dei licenziamenti collettivi.
Su tutti questi temi dal confronto sono arrivate alcune risposte concrete (trasferimento alle Regioni, con le relative risorse finanziarie, del personale dei centri per l’impiego, incentivo al lavoro a tempo indeterminato dei giovani, raddoppiato se si tratta di giovani che hanno svolto l’alternanza scuola-lavoro nella stessa azienda, bonus Sud, proroghe della Cigs nelle nuove aree di crisi complesse ed in aziende con oltre 100 dipendenti con piani di ristrutturazione e risanamento complessi, raddoppio del contributo di licenziamento, modifica del tetto aziendale del Fis, accordo di ricollocazione, credito d’imposta per la formazione su industria 4.0 e promozione del sistema della formazione terziaria non universitaria) che sono state recepite nella Legge di Bilancio e che riepiloghiamo nella scheda di lettura allegata e commentata.