Continuano gli episodi di condanna di dirigenti scolastici, responsabili della sicurezza senza autonomi poteri decisionali e di spesa, spesso nell’assenza colpevole e tollerata dei dovuti interventi da parte degli Enti locali. È da poco intervenuta la conferma, in appello, della condanna a una dirigente scolastica di Sapri, cui va tutta la nostra solidarietà, per un tragico incidente accaduto nel 2011 a un alunno della sua scuola; una condanna che ripropone ancora una volta l’urgenza di intervenire su una questione da tempo al centro della nostra attenzione e della nostra iniziativa.
L’individuazione del dirigente scolastico quale datore di lavoro, operata con Dm 292/96, non è pienamente coerente con quanto previsto dall’ art. 2 lettera b) del D.lgs. 81/2008, considerando che il dirigente scolastico non è competente circa la manutenzione ordinaria e straordinaria degli edifici scolastici né è dotato, sul tema, di autonomi poteri di spesa. Di queste competenze è invece titolare l’ente proprietario.
Occorre intervenire sul quadro normativo, in primo luogo riconoscendo in tema di gestione della sicurezza degli edifici scolastici “le effettive particolari esigenze connesse al servizio espletato o le peculiarità organizzative”, la cui individuazione era demandata dal D.lgs. 81/2008 a specifici decreti interministeriali che, per il settore istruzione, inspiegabilmente non hanno mai visto luce. L’urgenza di porre rimedio a questo vuoto regolamentare è evidente, anche a seguito di recenti sentenze della Corte di Cassazione, sentenze che hanno evidenziato le difficoltaÌ interpretative circa la ripartizione delle competenze in materia di sicurezza e tutela della salute negli ambienti scolastici.
Nella precedente legislatura le Commissioni VII e XI della Camera avevano prodotto un testo condiviso da tutte le forze politiche, unificando le proposte di legge Carocci e Pellegrino circa la modifica all’articolo 18 del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81 sulla responsabilità dei dirigenti in materia di sicurezza dei luoghi di lavoro.
Si riprenda dunque un percorso che valga a sanare questa incredibile situazione per la quale i dirigenti scolastici sono chiamati a rispondere di responsabilità per le quali non hanno alcun potere di intervento. Chiediamo che il Ministro, riconoscendo l’urgenza di un intervento che non può essere più rimandato, assuma al più presto l’iniziativa per una necessaria modifica del d.lgs. 81/2008.
Roma, 22 giugno 2018
Maddalena Gissi, segretaria generale CISL Scuola