Continuità sulle supplenze di sostegno: il decreto ministeriale

Nel pomeriggio si è svolta al ministero la riunione di informativa sui contenuti del DM applicativo della norma ( decreto-legge 31 maggio 2024, n. 71 ) che ha previsto, su richiesta della famiglia, la possibilità di confermare anche per  l’anno scolastico  successivo il supplente di sostegno. La bozza di decreto che ora dovrà essere inviata al CSPI per il parere, cerca di dare applicazione alla norma,  limitandola alla fase iniziale del conferimento delle supplenze, cioè entro il 31 agosto 2025,  mentre  come noto e specie sul sostegno le supplenze si protraggono per mesi e mesi.

Ad li là degli aspetti applicativi su cui avremo modo di tornare quando e se il DM diventerà definitivo, la CISL Scuola nell’incontro ha  ribadito il proprio totale dissenso nei confronti di una norma in cui si  rinvengono possibili elementi di  incostituzionalità. Questo a causa del fatto  che si introduce  un elemento nuovo, il “gradimento” della famiglia, nell’ambito della gestione del rapporto di lavoro. Il rapporto di lavoro nella scuola, in quanto lavoro pubblico,  è assoggetto alle previsioni dell’articolo 97 che impone l’imparzialità dell’amministrazione. Qui si tratterebbe di far venir meno  l’imparzialità dell’amministrazione nel momento in cui diventa determinante la richiesta della famiglia e la valutazione del dirigente scolastico per avere la conferma del supplente.

Spiace che il tema della continuità sul sostegno, nell’interesse prima di tutto degli alunni con i bisogni più grandi, sia affrontato scegliendo soluzioni divisive e anche di dubbia efficacia. Il tema andrebbe affrontato invece a partire dal fatto che oggi l’organico stabile di sostegno corrisponde  solo alla metà dei posti funzionanti e genera ogni anno, compreso quello in corso, molte decine di migliaia di supplenze con tutti i connotati insormontabili della precarietà.