Il CSPI si è espresso, di recente, sui due schemi di decreto che disciplinano la procedura concorsuale riservata ai docenti abilitati nella scuola secondaria. Dopo un’attenta ed apprezzata istruttoria da parte della specifica Commissione consiliare sui due provvedimenti, il Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione – nell’adunanza plenaria dello scorso 29 novembre – si è espresso con due puntuali pareri con i quali sono fornite all’Amministrazione utili e precise indicazioni per un miglioramento sia del testo che della procedura.
I due schemi di decreto riguardano rispettivamente a) la disciplina del concorso di cui all’articolo 17, comma 2, lett. b) del decreto legislativo 59/2017 (procedura riservata ai docenti precari di scuola secondaria in possesso, alla data di entrata in vigore del su indicato decreto legislativo, del titolo di abilitazione all’insegnamento o di specializzazione all’insegnamento di sostegno per lo stesso grado di istruzione); b) la valutazione del percorso annuale che assolve all’anno di prova per i candidati inseriti nelle graduatorie di merito regionali del predetto concorso (procedure e criteri concernenti la verifica degli standard professionali in itinere e finali dei docenti ammessi al percorso FIT).
In premessa dei pareri, espressi all’unanimità per entrambi i decreti, il Consiglio
- rileva come fatto positivo l’indizione della procedura per tutte le classi di concorso della scuola secondaria di primo e secondo grado e per il sostegno, una scelta che dà risposta ai docenti abilitati di quelle classi di concorso che non sempre nelle ultime “tornate” concorsuali sono state “investite” dalle specifiche procedure in tutte le regioni d’Italia;
- richiede all’Amministrazione che nel testo sia precisato che sono ammessi al concorso gli aspiranti in possesso dell’abilitazione nelle corrispondenti classi di concorso del previgente ordinamento, ora confluite nel dPR 19/2016, in analogia con quanto disposto per la partecipazione al concorso 2016 e per il recente aggiornamento delle graduatorie di istituto di seconda fascia;
- auspica una rapida emanazione del regolamento generale del FIT sia per completare la definizione della fase transitoria, sia per entrare già dal prossimo anno nella fase ordinaria, per quanto concerne sia il concorso sia i corsi di specializzazione. Questo per offrire la possibilità ai giovani laureati che da tre anni non hanno avuto la possibilità di accedere a percorsi abilitanti, di potersi avviare alla carriera di docente attraverso regolari concorsi.
Nel merito degli schemi di decreto, il CSPI evidenzia, tra l’altro:
- la necessità che sia chiarito che la cancellazione da tutte le graduatorie (d’istituto, GAE, graduatorie di merito regionali) non sia coincidente con l’ammissione al percorso, ma sia effettuata solo una volta superata la prova finale e il concorrente sia stato assunto in ruolo. Ciò per consentire al docente di accedere alle supplenze dalle graduatorie di istituto fino alla stipula del contratto a tempo indeterminato: per alcune classi di concorso, infatti, l’accesso al ruolo non sarà immediato;
- l’esigenza di una più ponderata ripartizione dei punteggi tra i diversi titoli (professionali, culturali e di servizio) con un rilievo maggiore da assegnare all’esperienza professionale, compreso il servizio di sostegno da valutare non soltanto nella specifica procedura concorsuale;
- che sia precisato il 31 agosto come termine del contratto a tempo determinato per la copertura dei posti vacanti e disponibili con piena responsabilità didattica, stipulato con i docenti avviati al percorso FIT;
- che le previste attività di osservazione in classe – a cura dei tutor e finalizzate al miglioramento delle pratiche didattiche e alla riflessione condivisa sugli aspetti salienti dell’azione di insegnamento – abbiano una durata di almeno 36 ore (e non solo 12 come previsto nello schema di decreto).