Con nota del 16/7/2018, accogliendo la sollecitazione della Cisl Scuola, il termine per la compilazione del Portfolio è stato
prorogato al 31 agosto. È stata così offerta una risposta alle numerose richieste che ci erano giunte, anche in considerazione dei gravosi impegni che i dirigenti scolastici devono affrontare pure in questa parte dell’anno.
La proroga consentirà di poter lavorare con minore affanno alla compilazione di quello che il MIUR definisce uno strumento di supporto al processo valutativo.
In realtà il sistema di valutazione dei dirigenti scolastici evidenzia numerosi problemi, ai quali sino ad ora si è posto rimedio solo parzialmente.
Lo scorso anno scolastico le organizzazioni sindacali hanno sostenuto la non compilazione del portfolio, azione alla quale ha aderito -secondo dati MIUR -il 33% dei dirigenti scolastici. Nonostante la mobilitazione sindacale e l’adesione diffusa, alcuni direttori degli Uffici scolastici regionali hanno comunque valutato i dirigenti, altri hanno espresso consigli professionali che sembrano più vicini ad un intento ispettivo che orientati al miglioramento.
Peraltro quest’anno l’Amministrazione ha dichiarato che procederà comunque alla valutazione generalizzata, anche di coloro che non avranno compilato il portfolio.
I dirigenti scolastici vivono tutt’ora un fondato e diffuso disagio rispetto alla procedura valutativa, anche se è stato registrato qualche segnale di cambiamento nell’atteggiamento del MIUR.
L’avvio dei lavori dell’Osservatorio e l’introduzione di alcune modifiche hanno costituito un primo risultato positivo, seppur davvero parziale.
La struttura del Portfolio è stata semplificata e resa più coerente. È stata spazzata via l’ipotesi di colloqui via Skype.
Rimane però la percezione di una certa ridondanza e nello stesso tempo la convinzione che il sistema di valutazione non riesca ad evidenziare la parte più onerosa dell’impegno dirigenziale, intessuto in larga parte di azioni di gestione amministrativa.
Inoltre appare del tutto incongruo che nei nuclei siano presenti persone che non hanno mai avuto (o è stata molto breve) esperienza di gestione di una istituzione scolastica.
Anche per questo è stata quanto mai opportuna, e alla fine vincente, la determinazione con cui le organizzazioni sindacali hanno chiesto e ottenuto anche per quest’anno la disconnessione tra esiti della valutazione e retribuzione di risultato. Sarebbe stato veramente inconcepibile esporre i dirigenti all’attribuzione di una parte della loro retribuzione in base ad un sistema non sperimentato e che presenta evidenti criticità e forti rischi di non equità. La Cisl Scuola e le altre organizzazioni sindacali non potevano assolutamente accettare una simile condizione e si sono battute, nei fatti, a difesa degli interessi dei dirigenti, evitando che la retribuzione fosse condizionata da un sistema di valutazione non sperimentato.
Tuttavia, se non si interviene rapidamente, modificando ciò che non funziona, se si lascia tutto come è, se non si avanzano proposte e non si sollecitano soluzioni, a settembre saremo nuovamente proprio in questa nefasta e intollerabile situazione. Potrebbe mai essere accettabile che la retribuzione di risultato sia assegnata in base all’attuale procedura valutativa, come peraltro sarebbe avvenuto già da quest’anno senza l’intervento delle organizzazioni sindacali?
Ecco perché riteniamo sia ora necessario sperimentare il sistema e procedere ad interventi mirati che lo rendano più snello ed efficace. La sperimentazione, liberata ancora quest’anno dalla preoccupazione retributiva, consentirà di introdurre modifiche sulla base di riscontri e di dati, come si sta facendo nell’Osservatorio. Il MIUR dovrà assumere le necessarie decisioni e riteniamo che sia fondamentale il confronto con le parti sociali. Sino ad ora infatti la valutazione è stata solo oggetto di informativa. Con il prossimo CCNL il tema della valutazione dovrà tornare alle relazioni sindacali: il confronto e la contrattazione potranno consentire di individuare più efficaci e condivise soluzioni. Nei giorni scorsi abbiamo a più riprese sollecitato la ripresa del tavolo negoziale, incredibilmente e colpevolmente ancora fermo dopo la convocazione del 14 maggio scorso. Abbiamo chiesto un incontro al Capo di Gabinetto, affinché il MIUR intervenga presso l’ARAN per una sollecita e non più rinviabile ripresa delle trattative.