Sbarra: la via maestra del sindacato resti quella della contrattazione, della concertazione e della partecipazione.

Massimo rispetto per le scelte altrui, anche se non condividiamo”. Così il segretario generale della CISL, Luigi Sbarra, in un’intervista al Quotidiano Nazionale, nella quale spiega le ragioni per cui la sua organizzazione sta seguendo una strada diversa da altre sigle sindacali nel confronto sulla legge di bilancio per il 2025, attualmente all’esame delle Camere.

Una differenza di strategia che per la verità non è inedita, poiché si sta riproponendo come in altre precedenti occasioni, e che in sintesi il segretario della CISL spiega così: “Da sempre guardiamo allo sciopero come allo strumento di extrema ratio, una scelta dolorosa, perché implica il fallimento del momento negoziale e sacrifici per i lavoratori”. “Quando il dialogo si spezza – ricorda Sbarra – siamo i primi a scendere in piazza: basta guardare alle mobilitazioni delle scorse settimane su Tpl, automotive e il suo indotto”.

Non porta invece da nessuna parte, sostiene Sbarra, un uso compulsivo della mobilitazione generale, nel quale lo sciopero finisce impropriamente per essere strumento più politico che sindacale, assolvendo a una funzione “movimentista e protestataria”, laddove la via maestra, per il sindacato, dovrebbe essere quella “della contrattazione, della concertazione e della partecipazione”. Diversamente, si corre il rischio di diventare soggetti rumorosi, ma di fatto irrilevanti.

Da quattro anni a questa parte – sottolinea il segretario generale della CISL – un pezzo di sindacato italiano proclama scioperi generali. Significa o che abbiamo sindacalisti poco efficaci ai tavoli nelle fasi di confronto sociale oppure, forse, che c’è un approccio preconcetto e pregiudiziale verso determinate maggioranze”. Un atteggiamento condizionato da una logica più politica che sindacale, che la CISL non ha mai assunto. Non a caso è proprio questo il primo concetto espresso da Sbarra nella sua intervista: “Siamo sempre stati del tutto autonomi dai governi, la nostra storia lo dimostra chiaramente”.

Nel merito della manovra economica su cui sta discutendo il Parlamento, Sbarra cita gli aspetti che si possono considerare in linea con rivendicazioni da tempo sostenute dalla CISL, e non solo, come le misure sul cuneo fiscale e le risorse stanziate per i rinnovi contrattuali. Si sofferma però anche su aspetti per i quali prosegue il pressing della CISL su Governo e forze politiche per ottenere modifiche in sede di approvazione della legge, citando in particolare il no alla riduzione degli organici del personale della scuola e al blocco del turnover nella pubblica amministrazione, insieme alla richiesta di ulteriori incrementi alle pensioni minime e alla spesa sanitaria, insieme alla richiesta di ridurre la pressione fiscale su redditi da lavoro fino a 60.000 euro.

In allegato il testo integrale dell’intervista.

Qn-26112024