Per la spinosa questione della chiamata diretta sono in corso trattative e discussioni tra le parti sociali e il MIUR.
Anziché un semplice accordo, le principali sigle sindacali – Cgil, Cisl, Uil, Snals – propongono al MIUR un contratto integrativo con cui disciplinare le questioni legate alla chiamata diretta, con modalità simili a quelle delle utilizzazioni.
L’obiettivo è proporre una serie di requisiti nazionali, tra cui la scuola deve sceglierne tre, validi sia se maturati con contratto a tempo determinato che indeterminato.
Si punta sulle seguenti esperienze professionali valutabili:
Questa la proposta dei titoli valutabili:
Si vuole eliminare, tra i requisiti, il servizio nell’area organizzativa, come ad esempio la collaborazione con il D.S. o l’aver partecipato a progetti di qualche tipo.
La proposta, quindi, riguarda i requisiti validi sull’intero territorio nazionale, ma soprattutto cambia il soggetto legittimato a decidere quali indicare nell’avviso di selezione: se il ministero aveva previsto il dirigente scolastico, «sentito il collegio dei docenti», i sindacati ribattono rafforzando il potere del collegio che con delibera dovrà confermare le esperienze e i titoli coerenti con il piano dell’offerta formativa proposti dal capo di istituto
Si tratta di un iter più rigido, certo, ma che i sindacati giustificano con la necessità di una maggiore trasparenza sui criteri di scelta.
Questa istanza sindacale è sul tavolo della ministra Fedeli, che la sta esaminando in queste ore. Si attendono gli sviluppi della vicenda.
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