Lunedì 25 gennaio si è svolto un nuovo incontro col Ministero sul rinnovo delle graduatorie di istituto di III fascia del personale ATA. Al centro della discussione il tema della tempistica, rispetto al quale la CISL Scuola ha sottolineato come, ancora una volta, manchi la capacità di programmare in modo opportuno e realisticamente sostenibile operazioni complesse e impegnative come il rinnovo delle graduatorie.
Tre sono i punti di criticità evidenziati:
Ci sono, dunque, ampie ragioni perché il Ministero rifletta sulla tempistica da seguire per il rinnovo della III fascia, evitando di mettere sotto stress le scuole senza garanzie di avere le graduatorie in tempo utili.
L’Amministrazione si è riservata un approfondimento dopo il quale ci sarà un nuovo tavolo di informativa.
Durante l’incontro è stato chiesto di fare il punto sulla applicazione delle disposizioni previste in legge di bilancio in base alle quali i collaboratori scolastici ex LSU assunti nel marzo scorso hanno titolo alla trasformazione del contratto da part time a tempo pieno. L’Amministrazione ha assicurato che tutte le province, anche quelle più recalcitranti, stanno procedendo affinché i dirigenti scolastici interessati possano completare l’ attivazione dei nuovi contratti full time.
Come è noto, la legge di bilancio prevede l’attribuzione del contratto a tempo pieno a nell’ambito delle assunzioni autorizzate sui posi disponibili nel 2020/2021, tenendo conto a tal fine dei posti complessivamente disponibili a livello nazionale. L’Amministrazione ha dichiarato che, laddove non ci sia disponibilità a livello territoriale, si provvederà a compensazioni di posti tra le diverse province, prima all’interno della stessa regione e poi anche tra regioni diverse, onde evitare che vi siano soprannumerari nel prossimo anno scolastico.
La CISL Scuola, nelle interlocuzioni avvenute nel corso dell’iter parlamentare della legge di bilancio, aveva già evidenziato non solo l’effetto inevitabile che la norma in questione avrebbe avuto sulle prospettive occupazionali di altrettanti precari storici, ma anche il conseguente deficit di organico nel prossimo anno in tutti i territori, sia in quelli nei quali vin sono ex LSU con contratto part time, sia in tutti gli altri coinvolti nelle compensazioni.
Per la CISL Scuola non ci sono alternative: o si interviene urgentemente con una norma correttiva che trasformi i posti sottratti agli organici statali in nuovi posti aggiuntivi, oppure gli effetti si tradurranno in una grave penalizzazione dei servizi ausiliari diffusa in tutto il territorio. Sarà necessario, inoltre, affrontare il tema della gestione del personale ex LSU stabilizzato il cui contratto è stato trasformato a full time nella scuola di servizio, dove il posto intero in realtà non c’è. Servirà dunque una integrazione al CCNI sulla mobilità.
È stato infine chiesto all’Amministrazione di fornire dati dettagliati per ciascuna provincia, segnalando inoltre al Direttore Generale la necessità di un immediato intervento politico per risolvere la questione in Parlamento, stante il gravissimo impatto sulle prospettive occupazionali di un elevato numero di persone da tempo al lavoro nelle nostre scuole.
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